NOTIZIE - Il Decreto Sblocca Italia

Il Decreto Sblocca Italia

Prima di addentrarci nell’argomento teniamo a precisare che questo documento è il sunto di una serie di norme tecniche e guide (Progetto CEI C.1153:2015, CEI 306-2, CEI 64/100-1,2 e 3) molto complesse. Documenti che invitiamo a leggere per una maggiore conoscenza della tematica.

Il Decreto Sblocca Italia impone, per tutti gli edifici residenziali (condomini) di nuova costruzione con autorizzazione edilizia presentata dopo il 1° luglio 2015, la predisposizione dell’infrastruttura (cavedi, locali tecnici, collegamenti, etc..) indispensabile per equipaggiare l’edificio di una rete a fibre ottiche per la distribuzione di segnali TV, internet, fonia, dati e altri impianti elettronici quali: TVCC, citofoni o videocitofoni, rete Wi Fi condominiale, etc.. con eccezione dei sistemi domotici.
Questo cosa significa? Che l’edificio dovrà essere dotato di una rete passiva a fibre ottiche (cavi, connettori e splitter) che si svilupperà dal basso (CSOE) verso le singole unità abitative (U.I.) secondo il principio della distribuzione a punto stella (8 fibre per singola unità abitativa). In linea di principio la geografia del sistema è la seguente:

  • Per ogni edificio si devono predisporre due access point uno per i segnali TV (terrestri e satellite) posto in prossimità delle antenne (Terminale di testa) e uno (CSOE), posto nella parte inferiore dell’edificio (ad esempio scantinato), per il collegamento alla rete internet/fonia/dati gestita da
  • Tutti i servizi (impianti elettronici) dovranno essere radunati nel CSOE e da qui portati alle singole unità Questo vuol dire che anche i segnali TV dovranno essere indirizzati verso il CSOE prima di mandarli in distribuzione. Per la distribuzione dei segnali alle unità abitative è previsto che venga realizzata una doppia canalizzazione (rame e ottico) provvista di scatole rompi traccia allocate ad ogni piano. Dalle scatole si accederà alle abitazioni per mezzo di tubazioni di dimensioni opportune (un tubo da 32 mm oppure due da 25 mm) che andranno terminate all’interno del quadro di distribuzione segnali di appartamento (QDSA). Dal QDSA parte il cablaggio dell’appartamento.
Sebbene il Decreto imponga il cablaggio dell’edificio con la fibra è lasciata al costruttore la libertà di decidere se realizzare gli impianti in tecnologia ottica o con il rame così come fatto fino ad ora. Questo in virtù di due ragioni:
  1. Realizzare un impianto elettronico (TV, citofoni, TVCC, .) in tecnologia ottica non sempre ha una valida motivazione tecnico ed economica.
  2. Non è detto che il gestore dei servizi telefonici e dati, nell’immediato, renda disponibile la connessione in fibra ottica.
Quindi è fatto obbligo di realizzare il cablaggio in fibra secondo le disposizioni indicate nelle norme tecniche redatte dal CEI indipendentemente da come vengano poi realizzati gli impianti.

Principi generali del cablaggio:

Ricordiamo ancora che, sebbene non sia necessario realizzare gli impianti in tecnologia ottica la cablatura della rete passiva, dalle antenne riceventi al CSOE e da questo alle unità abitative (QDSA), è comunque obbligatoria.

Dal Terminale di Testa posto in prossimità delle antenne riceventi devono partire otto fibre ottiche (unico cavo) che andranno terminate nel locale posto alla base dell’edificio (CSOE). Delle otto fibre una è utilizzata per i segnali DVB-T, una è per i segnali DVB-S mentre le restanti rimangono per futuri sviluppi (ad esempio una seconda posizione orbitale) oppure come “scorta”.
Nel CSOE devono essere predisposti spazi opportuni per poter gestire e distribuire i segnali di tutti gli impianti elettronici su rame e/o fibra. Il CSOE è l’access point a cui faranno riferimento gli operatori per accedere all’edificio e posizionare il proprio ripartitore ottico di edificio (ROE).
Dal CSOE devono partire tubazioni diversificate per fibra e rame indirizzate alle unità abitative all’interno delle quali si troverà il quadro di distribuzione segnali di appartamento (QDSA dimensioni suggerite: 65 x 45 x 10cm). Il quadro contiene una scatola di terminazione ottica di appartamento (STOA) oltre a spazi dedicati all’alloggiamento di tutti i dispositivi utili per realizzare il cablaggio dell’unità.
E’ previsto che dal CSOE al QDSA siano posate 8 fibre ottiche di cui: quattro di scorta, due per servizi Internet/fonia/dati da operatore e due per i segnali TV (terrestre e satellite). Le quattro fibre ottiche in servizio dovranno essere attestate sulla scatola di terminazione (STOA) e connettorizzate con connettori SC- APC.
Tutti i servizi aggiuntivi quali citofoni, videocitofoni, TVCC, etc… potranno essere distribuiti in fibra ottica utilizzando le fibre di scorta (qualora si optasse per questa soluzione) oppure in rame posando nuovi cavi.
Una volta completato il cablaggio la rete passiva in fibra ottica, ai fini del rilascio della dichiarazione di conformità, deve essere testata e certificata per mezzo degli appositi certificatori di rete.
I test, sebbene non obbligatori, sono fortemente consigliati in quanto unico modo per dare evidenza della conformità dell’impianto. Le norme tecniche di riferimento sono le EN 50173 e EN 50174.

Di seguito un esempio di edificio cablato per meglio comprendere quanto fin ora detto.

Esempio di distribuzione verticale

Conclusioni:

Questo Decreto implica una svolta radicale nel modo di cablare gli edifici residenziali. I costi di progetto e installazione ovviamente saranno destinati a lievitare in maniera sensibile e saranno richieste agli addetti delle competenze che, oggi, non tutti possiedono.
Il progettista (Professionista iscritto all’Albo) così come l’installatore (Impresa abilitata) dovranno essere preparati e attrezzati per lavorare con la fibra ottica, possedere conoscenze informatiche indispensabili per configurare router, switch e altri apparati di rete da installare all’interno delle unità abitative e non per ultimo avere un back ground da installatore di sistemi TV. In merito a quanto sopra è bene far presente che il Garante della Concorrenza e del mercato in data 10/3/2015, rispondendo ad una interpellanza del Governo, ha espresso parere favorevole affinché gli operatori di rete creino delle società “indipendenti” con il compito di realizzare il cablaggio verticale. Se così fosse, all’installatore verrebbe lasciato il compito di realizzare tutti gli impianti TV, TVCC, citofoni, etc… con la tecnologia che più ritenesse opportuna oltre al cablaggio all’interno dell’unità abitativa.

Chi fa cosa e come...

DM 37/08 - Sicurezza degli impianti

Regolamento concernente il riordino delle disposizioni in materia di attività di installazone degli impianti all'interno degli edifici.
Ambito di applicazione:
  • (art1, comma1): [...]impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d'uso, collocati all'interno degli stessi o delle relative pertinenze. Se l'impianto è connesso a reti di distribuzione si applica a partire dal punto di consegna della fornitura.
  • (art. 1, comma2, lett.b): [...]impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere (inclusi quelli di sicurezza).
Obblighi:
  • Impresa abilitata (art. 9, comma 1)
  • Progetto (art. 5)
  • Realizzazione a regola d'arte (art. 6, comma 1)

Imprese abilitate

Le imprese sono abilitate se iscritte nel:
  • Registro delle imprese
  • Albo provinciale delle imprese artigiane
se l'imprenditore individuale o il legale rappresentante ovvero il responsabile tecnico preposto è in possesso dei requisiti professionali.

Requisiti Tecnico Professionali

Rispetto alla legge 46/90 non cambiano i titoli richiesti per le imprese abilitate:
  • Laurea specifica.
  • Diploma: con specializzazione relativa al settore delle attività, più un periodo d'inserimento di almeno 2 anni continuativi, alle dipendenze di una impresa del settore.
  • Attestato professionale, più un periodo di inserimento di almeno 4 anni consecutivi alle dipendenze di una impresa del settore.
  • Prestazioone lavorativa, svolta alle dipendenze di una impresa abilitata per un periodo non inferiore a 3 anni, escluso quello computato ai fini dell'apprendistato o come operaio.

Progettazione degli impianti

Obbligo del progetto per tutti gli impianti.
Il progetto deve contenere almeno:
Al di sopra dei limiti dimensionali:
  • schemi di impianto
  • disegni planimetrici
  • relazione tecnica
Al di sotto dei limiti dimensionali:
  • schema di impianto
  • implicitamente la tipologia dei materiali impiegati (art. 7)

Al di sopra dei limiti dimensionali specificati, rimane l'obbligo della redazione del progetto da parte di un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta.
Al di sotto dei limiti dimensionali specificati, il progetto può essere redatto dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice.


Realizzazione ed installazione degli impianti

Gli impianti devono essere realizzati secondo la regola dell'arte.
Gli impianti realizzati in conformità alle norme CEI e UNI sono considerati a regola d'arte.

Chi realizza il progetto?

Cablaggio strutturato al sevizio dei Condomini

  • Se l'impianto elettrico condominiale ha una potenze impegnata superiore a 6 kW ► deve essere redatto un progetto da parte di un professionista
  • Se l'impianto elettrico condominiale alimenta un luogo con pericolo di esplosione (per esempio una centrale a gas) o un luogo MARCIO (per esempio un'autorimessa) ► deve essere redatto un progetto da parte di un professionista
In tutti gli altri casi non è obbligatorio il progetto del professionista

Cablaggio strutturato al sevizio di un'abitazione

  • Se l'impianto elettrico condominiale ha una potenze impegnata superiore a 6 kW ► deve essere redatto un progetto da parte di un professionista
  • Se l'abitazione ha una superficie superiore a 400 m2 ► deve essere redatto un progetto da parte di un professionista
In tutti gli altri casi non è obbligatorio il progetto del professionista

Cablaggio strutturato al sevizio di locali con altre destinazioni d'uso

  • Se l'impianto elettrico condominiale ha una potenze impegnata superiore a 6 kW ► deve essere redatto un progetto da parte di un professionista
  • Se il locale ha una superficie superiore a 200 m2 ► deve essere redatto un progetto da parte di un professionista
  • Se il locale (o altro locale alimentato dallo stesso impianto elettrico) è luogo con pericolo di esplosione, MARCIO o un ambiente medico ►deve essere redatto un progetto da parte di un professionista


Cosa deve produrre l'installatore?

L'installatore dichiare, sotto la propria personale responsabilità, che l'impianto è stato realizzato in modo conforme alle regole dell'arte, secondo quanto previsto dall'art. 6, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi cui è destinato l'edificio. Avendo in particolare:
  • rispettato il progetto redatto ai sensi dell'art. 5 da....
  • seguito la normativa tecnica applicabile all'impiego (CEI EN 50173 e 50174).
  • installato componenti e materiali adatti al luogo di installazione (articoli 5 e 6).
  • controllato l'impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme e dalle disposizioni di legge.
Allegati obbligatori:
  • progetto ai sensi degli articoli 5 e 7.
  • relazione con tipologia dei materiali utilizzati.
  • schema di impianto realizzato.
  • riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti.
  • copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali.
  • attestazione di conformità per impianto realizzato con materiali o sistemi non normalizzati.
Allegato facoltativi:
  • certificazione dei punti di rete
La dichiarazione di conformità viene rilasciata solo dopo le opportune verifiche di funzionamento che, pur non essendo obbligatorie, è buona norma rilasciarle in quanto unico elemento di veridicità della corretta realizzazione.

E’ bene ricordare che il D.M. 37/08 vale per tutti gli impianti elettronici quali:
  • Allarme e anti intrusione
  • TVCC video sorveglianza
  • Impianti di antenna
  • Citofoni e video citofoni, etc..
quindi non solo per il cablaggio strutturato. Ovviamente, a seconda del caso, si farà riferimento a norme tecniche specifiche per ogni tipologia di impianto /sistema.